domenica 17 settembre 2017



Quel servizio che si fa preghiera


Ho lavorato tanto in queste settimane, nell'ambito del mio servizio di guida, a un progetto per i disabili: un tentativo di trasposizione delle “pratiche settimanali” dal testo scritto in file audio. E' stato un lavoro "tecnico", in qualche modo un “sacrificio”, che spesso mi allontanava dalla gioia dialogante con Dio della “Sacra Mezzora” e avevo la sensazione che mi abbrutisse. Al monastero Dusmet, durante i deserti in questi mesi, ho attraversato dunque momenti di interiore contraddizione, tra scoraggiamenti, sensi di colpa verso Dio, rassicurazioni e motivazioni a continuare invece nel mio lavoro.
Spesso la "preghiera di accoglienza" mi ha aiutato in questo difficile itinerario, suggerendomi di "lasciar fare" a Gesù, anche cercando di imitare la sua "relazione personale" col Padre.
A Lui ho chiesto: "Dammi la tua disposizione interiore ed il tuo cuore povero ed umile. Fa' che mi abbandoni alla tua Volontà nel silenzio della  tua “grotta”, lontana dai rumori, al buio, nel vuoto, non sapendo dove si va a finire, dimenticando il mio io e le mie preoccupazioni".
In questo "deserto dialogante" col Signore, mi sono dunque rivolta a Lui pregando il Salmo 15 e ho percepito la consapevolezza che è stato proprio quel "sacrificio" di rinuncia alla "Sacra Mezzora" che mi ha permesso, invece, almeno in questa fase del mio apostolato, di andare avanti sulla "via della santità", anche perché ugualmente, durante il giorno, non si è mai interrotto il mio dialogo orante con Lui cui chiedo sempre sostegno e conforto.
Devo dire che mi costava molto sacrificare il tempo della meditazione per il lavoro "tecnico" di cui sopra e ciò oscurava anche la mia gioia.  Ma superavo le mie insicurezze nella convinzione che proprio questo lavoro finiva per diventare un sacrificio per Amore Suo e per la diffusione della Sua Parola al servizio dei miei fratelli più disagiati.  Questa consapevolezza mi ha dato infine la pace e la forza di continuare nel lungo lavoro di trasposizione delle nostre "pratiche settimanali". 
Adesso in preghiera, proprio in questo deserto ho "sentito" tutto ciò come frutto della Volontà di Dio. Infatti io non sono che una piccola guida "consacrata" al servizio dell’uomo,  e proprio questo mio lavoro mi ha permesso di servire il Padre, con gioia ed amore consapevole.
Durante le meditazioni di questo deserto, vissuto peraltro nella cornice naturale di un monastero benedettino, ho incontrato anche l'icona del beato Card. Dusmet e anche questo piccolo "segno" mi è apparso come ulteriore rassicurazione e conferma della vicinanza di Dio, quasi un benevolo incoraggiamento a completare il mio lavoro, non limitandomi dunque alla sola "meditazione interiore", ma sforzandomi anche di operare più attivamente per una migliore accoglienza del "diverso".
Non posso dimenticare, in questo contesto, la mia esperienza vissuta attuando la "pratica settimanale" con mio fratello disabile. Ricordo in particolare la sua "revisione" durante la seconda sessione, “Se conoscessi il Padre” : "Ricordo - sono le sue parole - di aver "sentito" la tenerezza di Abbà e questo mi ha permesso di riflettere positivamente sul mio essere “ciaccato” e di accettare questa condizione come una grazia. Ho capito che essere "normali" è un “miracolo”, non apprezzato da chi è normale. Infatti, quando lo ero, davo più tempo alle cose da fare e al denaro, piuttosto che al valore di essere stato creato sano"
E’ stato così che sono andata avanti, superando finalmente quelle mie difficoltà interiori.

Adelina Fidelbo (guida Tov)
Deserto mensile del 17 Settembre 2017
presso Monastero Dusmet (Nicolosi - Ct)

sabato 1 luglio 2017



Le meraviglie di un Padre che ci ama


Il "Laboratorio di Preghiera e Vita" di padre Ignacio è giunto in un momento nel quale avevo un maggiore bisogno della presenza di Dio e nel quale desideravo particolarmente ricevere la sua Parola, per meditarla nel mio cuore e condividerla. Sentivo proprio il bisogno di riconsiderare così le meraviglie che Dio ha compito nella mia vita. Ritengo che il Laboratorio sia il contesto più adatto per chi, con desiderio e fede, vuole accostarsi all’ascolto e alla preghiera. Questo metodo, se vissuto con perseveranza e disciplina, con la sua semplicità (caratteristica francescana), apre il cuore di chi lo pratica all’amore verso Dio e verso tutte le sue creature, viene incontro a coloro che hanno sete di Dio, a quelli che non lo conoscono ma hanno voglia di capire e anche a coloro che sentono il bisogno di  tornare piccoli per lasciarsi coccolare da un Padre che non è castigo ma Amore. Si impara a conoscere la Scrittura vivendola ogni giorno in noi stessi, pregando con i Salmi e identificando, nei personaggi e nelle situazioni del contesto biblico, i diversi momenti della nostra stessa vita quotidiana così da essere attivi protagonisti di un cambiamento interiore e non più solo semplici lettori. E a tutto ciò si aggiunge la dolcezza dei canti che ci danno momenti di vera gioia e autentica pace.

Lidia Grasso
Villaggio del Pino - Belpasso (Ct)
Deserto 1 Luglio 2017



Una più profonda comprensione


Questo Laboratorio di Preghiera e Vita mi ha tanto aiutato ad approfondire la vita di Gesù e il Vangelo. Insieme al gruppo, meditando i Salmi, ho "sentito" la Parola di Dio rivolta proprio a me e ho capito meglio come contemplare e amare Gesù, e seguire i suoi insegnamenti per trasferirli nella vita quotidiana. Questa esperienza mi ha fatto davvero crescere nel mio cammino spirituale e non posso oggi che rendere grazie.

Alfio Mirone
Villaggio del Pino - Belpasso (Ct)
Deserto 1 Luglio 2017



Un cammino di trasfigurazione


Questa è la seconda volta che partecipo a un Laboratorio di Preghiera e Vita.  Penso che questo cammino sia qualcosa di meraviglioso. Ho potuto constatare infatti in me diversi cambiamenti positivi soprattutto per quanto riguarda il mio modo di vivere e di pensare e sento crescere più forte la sete di conoscere Dio. Sento quindi il bisogno di ringraziare il fondatore di questi laboratori padre Ignazio e anche la guida che, con la sua umiltà e pazienza, ci ha accompagnati in questo cammino. Mentre era in corso di svolgimento il primo di questi laboratori, quello che ho frequentato lo scorso anno, è morto all’improvviso il mio dolce papà e devo dire che proprio quel laboratorio mi ha dato tanta forza e conforto nell’accettare quella croce. Questo è il mio secondo anno e sento che Gesù sta trasformando il mio essere niente in qualcosa di meraviglioso.  Io stessa, vedendo ciò che oggi riesco a fare, mi meraviglio perché vedo il male che si trasforma in bene e non ho più pensieri negativi. Accetto le difficoltà e le contraddizioni della vita senza più reagire, guardo le persone che incontro (anche quelle sgradevoli o che mi ostacolano) con occhi nuovi e mi pongo sempre questa domanda: "cosa farebbe Gesù al mio posto?". E' bellissimo l’effetto che questo semplice pensiero produce in me. Riesco quasi a "vedere" con i Suoi occhi... Oggi, nonostante la mia età, in tante situazioni preferisco rimanere bambina perché la bambina non ha malizia, ed è umile, senza cattiveria. Mi faccio piccola per essere grande con il cuore, e rendo grazie, perché oggi mi posso riconoscere figlia di Dio e spero di poter aiutare il mio prossimo ad amare e fare amare il Padre Nostro che ci ha dato tanto. Padre mio, ti ringrazio per l’amore che mi dai!... 

Puglisi Laura Agostina
Villaggio del Pino - Belpasso (Ct)
Deserto 1 Luglio 2017



Sperimentare la sua paterna presenza


Quasi un anno fa sono stata invitata da una guida ad animare con i canti una Messa. Lì ho incontrato alcuni gruppi che già avevano fatto un percorso di "Laboratorio di preghiera e vita". Ognuno dei partecipanti ha dato la propria testimonianza e questo ha fatto scaturire in me il desiderio di conoscere meglio questa realtà, cosicché, quando mi hanno chiesto se volevo partecipare, ho detto subito di sì. All’inizio era per me è tutto nuovo: la Bibbia e le preghiere, associate alle "pratiche settimanali" da svolgere a casa e "vivere" tra una sessione e l'altra, sono state, al primo impatto, difficili per me, perché esprimere le mie emozioni, soprattutto per mezzo della scrittura, non mi è stato mai facile. Ma, con il passare del tempo e con l’aiuto della guida, ho cominciato a considerare la Presenza di Dio accanto a me, vedendo in quel quaderno e in quei fogli i mezzi con cui avrei potuto confidarmi con Lui. Così tutto mi è stato più facile. Anche l'ascolto dei Messaggi di Padre Ignazio e in particolare quello sulla vita della Madonna e sul suo sul dolore messo a confronto con i nostri dolori, i nostri pensieri e le nostre angosce, mi hanno aiutato a vedere la realtà odierna in modo diverso. Di settimana in settimana ho potuto constatare in me una crescita interiore sempre più significativa e una percezione sempre più evidente della Presenza divina e paterna che accompagna la mia vita. Posso dire oggi che il "Laboratorio di preghiera e vita" è un’esperienza che ognuno di noi dovrebbe fare e se mi chiedessero se lo consiglierei a chi mi sta vicino, direi subito di sì. Per me sono state settimane bellissime, specialmente per aver potuto sperimentare la vicinanza di Dio in un modo così intenso, diretto, tranquillo e sereno.

Antonietta Morace
Villaggio del Pino - Belpasso (Ct)
Deserto 1 Luglio 2017



Imparo a comunicare con Dio


Questa è stata per me la prima volta che ho potuto "fare esperienza" del "Laboratorio di preghiera e Vita". Ho iniziato spinta dalla curiosità, dopo avere ascoltato le testimonianze di alcune mie amiche che avevano già partecipato. Quanto ho vissuto durante le sessioni, mi ha fatto riflettere molto e mi ha aiutato significativamente a chiarire ed esprimere il mio mondo spirituale. All’inizio è stato molto difficile per me svolgere le "pratiche settimanali" perché ho avuto sempre difficoltà a scrivere le mie sensazioni e non ero abituata a leggere e meditare i versi della Bibbia confrontando la Parola, giorno dopo giorno, con le mie esperienze personali. Ma, al termine di questo cammino devo dire che se oggi mi domandassero di rifare la stessa esperienza, la accoglierei di nuovo e stavolta con consapevolezza e rinnovato entusiasmo. Mi ha dato tanto e adesso ho tanta più voglia di crescere ancora spiritualmente. Devo dire grazie a questo Laboratorio perché finalmente, grazie ad esso, sto imparando veramente a pregare e a comunicare direttamente con Dio.

Maria Felicione
Villaggio del Pino - Belpasso (Ct)
Deserto 1 Luglio 2017



Intensità e Liberazione Interiore


Questo "Laboratorio di preghiera e vita" che ho frequentato, mi ha aiutato a capire tutto quello che noi dovremmo mettere in pratica tutti giorni, cioè gli insegnamenti che ci ha dato nostro Padre, un Padre affettuoso che insegna ai propri figli il modo di pregare, l’amore verso gli altri, l'umiltà, l'armonia in famiglia e tante altre cose. Tutte le letture e le preghiere che abbiamo meditato e che continuerò  a meditare, le ho vissute con intensità ed emozione, soprattutto i Salmi. È stata un’esperienza bellissima e allo stesso tempo anche molto rilassante, perché la mia mente, grazie a questo metodo, si è potuta liberare realmente da ogni pensiero e da ogni stress quotidiano.

Letteria Fassari
Villaggio del Pino - Belpasso (Ct)
Deserto 1 Luglio 2017



Cresce la mia relazione con Dio


Vengo dal mondo del lavoro e anche se cercavo di viverlo come preghiera, ci riuscivo davvero molto poco... I miei sforzi si rivelavano spesso inutili. Ma ora, con l’aiuto di questo "Laboratorio di preghiera e vita" sono riuscito a crescere veramente nel mio cammino spirituale, nella preghiera e nella relazione con il Padre che ci ama.

Umberto Sgroi
Villaggio del Pino - Belpasso (Ct)
Deserto 1 Luglio 2017

sabato 17 giugno 2017

Un grande aiuto per rimettersi in cammino... 


In questo "Laboratorio di Preghiera e Vita" ho vissuto una bella esperienza spirituale. All'inizio l'impegno mi appariva pesante ma quando ho cominciato a pormi veramente "in ascolto" e ad addentrarmi nelle sessioni, ho cominciato ad apprezzarne tutta la ricchezza. Spero quindi di ripeterlo perché ho scoperto che aiuta veramente ad approfondire la Parola. Sono grato di questo "dono" che mi ha aiutato a rimettermi in cammino. 

Salvatore R.
Parr. SS. Salvatore - Paternò (Ct)
Deserto 17 giugno 2017

Con occhi nuovi...



Questo "Laboratorio di Preghiera e Vita" mi ha fatto crescere tantissimo e il "deserto" conclusivo di oggi mi ha permesso di riflettere tanto. All'inizio pensavo fosse difficile per me restare sola quattro ore davanti a Gesù e alla Natura. Mi chiedevo infatti come avrei potuto trascorrere tanto tempo... Ma poi tutto è diventato semplice e meraviglioso: mi sono ritrovata con Gesù, "faccia a faccia", Gli ho parlato, ho conversato con Lui e questa esperienza mi ha fatto crescere tanto, aiutandomi a considerare più profondamente la realtà che mi circonda. Prima non mi rendevo conto di tante cose... Oggi invece mentre guardavo la natura e pregavo, quasi conversando con Gesù, ho sentito come se Lui mi prendesse per mano. Abbiamo camminato insieme e ho potuto ammirare i Suoi doni: i fiori, gli alberi, le rondini, sentire l'ebrezza del vento e il canto degli uccelli e tutto questo mi ha fatto capire che la Vita è meravigliosa e bisogna accoglierla con gioia giorno per giorno e ho sentito che grande dono ho intorno a me e che Lui mi è sempre vicino. Camminando sul sentiero ho visto improvvisamente su un muro una piccola lucertola. Di solito ne provo ribrezzo ma questa volta invece mi sono sorpresa a guardarla con amore, quasi ammirandola come un piccolo prodigio: così piccola e piena di vita, quasi felice e spensierata nel suo ambiente naturale... Anche lei "creatura", benedetta da Dio. Così mi sono accorta di poter guardare con occhi nuovi cose che prima non avevo mai apprezzato e ho compreso che la Presenza di Gesù cambia veramente il mio sguardo, con ciò rinnovando il mondo intorno a me. Ho approfondito dunque il valore della Vita e non posso ora che lodare e ringraziare per questo momento bellissimo vissuto con Lui.

Barbara C.
Parr. SS. Salvatore - Paternò (Ct)
Deserto 17 giugno 2017

sabato 27 maggio 2017

Nel perdono di Gesù la pace ritrovata... 


Questo "Laboratorio di Preghiera e Vita" è stato per me una bellissima esperienza: ho potuto infatti mettermi "in relazione" con Gesù e sperimentare la Sua Pace nel cuore, quella pace che cercavo da molto tempo. La mia vita è stata difficile... Dopo tanti anni di sofferenza mi sono aggrappata al Signore con tutte le mie forze ma molte volte ero presa dallo scoraggiamento perché, dentro il mio cuore, non riuscivo a perdonare tutto il male che avevo ricevuto dopo la perdita di mio marito. Ero diventata un po' difficile, accorgendomi di stare male spesso. Mi ritrovavo con problemi molto gravi. Ancora oggi vengo sottoposta a terapie molto pesanti e cerco di superare tutto questo consolandomi con il matrimonio di mio figlio. Pregavo con tutte le mie forze e un giorno ho chiesto, davanti al Santissimo, come mai mi fosse successo tutto questo. Quando ho conosciuto questo laboratorio mi ero pure allontanata da una comunità che frequentavo da molti anni ma poi ho incontrato una mia amica che mi ha parlato di questa nuova esperienza. Oggi, dopo le 15 sessioni che ho frequentato, ho scoperto tante cose che non conoscevo e soprattutto che, se non perdoniamo, non possiamo sentire in noi stessi l'Amore e la Consolazione che Gesù ci offre e dopo averlo "ascoltato" nel silenzio chiedere a Lui ciò di cui abbiamo bisogno. Al termine di questo cammino, rendo grazie dunque al Signore per avermi fatto ritrovare con questa nuova consapevolezza tanta Pace e tanta serenità.

Francesca
Parr. SS. Salvatore - Paternò (Ct)
Deserto 27 maggio 2017

Ti rendo grazie...


L'esperienza di questo "Laboratorio di Preghiera e Vita" mi ha dato la possibilità di fermarmi a riflettere su ciò che vuole dirmi Gesù ogni giorno. Ho imparato a pregarlo in maniera semplice e con grande spontaneità, da vera "figlia". Oggi dico grazie a Gesù per questo incontro conclusivo e speciale del "deserto". Vorrei che la mia vita si svolgesse sempre come oggi e come chiedevano gli apostoli sul Monte della Trasfigurazione, vorrei anche io "costruire una tenda" e non scendere mai più da questo monte. Ma Tu Signore mi inviti a ritornare "a valle" per parlare di Te a tutti coloro che hanno bisogno del Tuo Amore e che vorrebbero incontrarTi come discepoli. Gesù, Ti ringrazio per questo grande dono che mi ha permesso di poterti conoscere meglio e poter parlare di Te, la Persona che più mi ama e che io amo profondamente. Mi hai spogliato e continui a spogliarmi di tutto ciò che non Ti appartiene e mi rivesti di tanti doni. Ti rendo grazie per avermi accolta, abbracciata, consolata, guidata e sostenuta, sollevata e amata ogni giorno anche quando il sole non sembrava spuntare. Grazie perché mi hai invitato a seguirti, grazie per la fortezza che mi dai. Grazie per la Pace che mi dai, anche quando il dolore appare insostenibile, grazie per l'Eucaristia e per il dono dello Spirito Santo!...

Pina
Parr. SS. Salvatore - Paternò (Ct)


Deserto 27 maggio 2017

Quanta sete nel mio cuore!...


Questo "Laboratorio di Preghiera e Vita" mi ha aiutato a capire prima di tutto me stessa e a riflettere più profondamente sulla Parola di Dio. In questo periodo della mia vita non riesco a liberarmi da tante incertezze. Chiedo al Signore la forza di recuperare equilibrio e pace interiore per pregare e incontrarLo veramente nel mio cuore. Questi incontri hanno accresciuto in me il desiderio di riprendere la vita con Dio per salvarmi dal vuoto che sento intorno a me. E ora Ti chiedo: "Gesù, entra dentro di me, trasforma le mie insicurezze in preghiere, toglimi l’angoscia che mi tormenta e quella sensazione di avere sbagliato. Aiutami a ritrovare sicurezza per donarla alle persone che mi stanno accanto. Ti chiedo Gesù di guidarmi e ti ringrazio per tutto quello che farai per me. Gesù, confido in Te!...".

Alfina
Parr. SS. Salvatore - Paternò (Ct)


Deserto 27 maggio 2017

sabato 20 maggio 2017

La Pace dell'Ascolto...

20 maggio 2017

Grazie a questo "Laboratorio di Preghiera e Vita" ho imparato a mettermi "in dialogo" con Dio. Il metodo di "preparazione alla preghiera", che ho praticato durante le sessioni, per mezzo di "pacificazioni" e invocazioni allo Spirito Santo, mi ha fatto comprendere che il mio precedente modo di pregare non era "autentico" perché mi mancava molte volte la "pace interiore" e si manifestavano spesso in quei momenti tanti pensieri e troppe distrazioni.
Questo "stile" di padre Ignacio Larrañaga mi ha reso felice perché mi ha fatto scoprire che il corpo e la mente sono luoghi "prediletti" ove Dio agisce e si manifesta. Ho imparato così ad aprire al Signore tutte le porte della mia vita e la mia preghiera adesso non è più limitata ad una sequela di povere parole. Rendo grazie per questo dono: è stato infatti un grande aiuto che ha reso più fertile la mia vita spirituale favorendone la crescita.

Soio Ludega (seminarista)
Seminario - Acireale (Ct)
Deserto - maggio 2017

mercoledì 17 maggio 2017

Ho imparato a leggere la Bibbia


Ringrazio il Signore per avermi fatto incontrare questo "Laboratorio di Preghiera e Vita" di padre Ignacio Larrañaga perché vivendo questa bellissima esperienza ho potuto imparare a leggere e meditare la Bibbia in modo "personale" ricevendone tanta serenità e ritrovando vera pace nel cuore.

Angela Romeo.
Istituto Sacro Cuore - (Pedara - Ct)
Deserto 17 maggio 2017

Nei panni di Gesù...


Ho vissuto questa esperienza del "Laboratorio di Preghiera e Vita" di padre Ignacio Larrañaga, con molta curiosità: volevo infatti capire come incontrarmi con il mio e nostro Dio, con umiltà, con serenità, con amore. Ringrazio il Signore perché mi ha dato la possibilità di sentirLo vicino in ogni istante e Lo ringrazio perché ha concesso a noi "piccoli" di avere l'ardire e l'ardore di chiamarLo "Padre nostro". Ho imparato a fare spazio dentro di me per fare entrare Gesù, ho imparato perfino ad amare anche i momenti di difficoltà che sto passando e di accettarli, mettendomi nei panni di Gesù... Ora mi sento così piena che penso quasi di scoppiare... E resto in silenzio. Aspetto di interiorizzare meglio ciò che ho udito e vissuto per potere un giorno tornare al mio prossimo donandogli ciò che ho imparato. Sono sicura che quando ne avrò la possibilità rifarò questa esperienza, ma questa volta con una più matura consapevolezza della sua importanza e della sua validità e con la sicurezza che seguendo l'esperienza di padre Ignacio, saprò riconoscere Gesù in ogni fratello che ho accanto e potrò, se Lui vorrà, vedere il Suo volto, il Suo sguardo, la Sua mano in ogni vicissitudine della mia vita.

Partecipante
Istituto Sacro Cuore - (Pedara - Ct)
Deserto 17 maggio 2017 

Un rapporto con Dio più intimo e profondo


Ringrazio il Signore per ogni suo dono e per la possibilità che mi ha concesso di vivere questa esperienza meravigliosa del "Laboratorio di Preghiera e Vita" accanto a Lui. E' infatti vero che io ho scelto Lui ma prima di tutto è stato Lui che ha scelto me. In questo "laboratorio" ho approfondito il mio rapporto con Lui e ho compreso che il tempo che dedico alla preghiera deve essere anzitutto tempo vivo, tempo d'amore, tempo di pazienza, tempo di Grazia e tempo di sapienza. Ho potuto anche approfondire tutti gli altri aspetti della mia vita spirituale e questo ha dato profondità alla mia evangelizzazione e al cammino di carità facendomi riflettere sul fatto che è in mio agire a verificare la mia preghiera.

Partecipante 
Istituto Sacro Cuore - (Pedara - Ct) 
Deserto 17 maggio 2017 

sabato 1 aprile 2017

Mi cerca... Mi ama!... 


Questo Laboratorio di Preghiera e Vita mi ha rivelato un mondo bellissimo fatto di profonde meditazioni e di veri incontri con Dio nostro Padre, con Gesù Suo Figlio e con la nostra cara Madre Maria. Mi ha fatto riscoprire un Dio che mi pensa e mi ama continuamente, donandomi anche la chiara consapevolezza che ovunque io vada Lui mi è sempre vicino. Non sono stata molto assidua nello svolgimento delle "pratiche settimanali", questo lo devo ammettere. Nelle ultime settimane ho sperimentato infatti molte vicissitudini che mi hanno portato a "distrarmi" anche se, quando possibile, cercavo sempre di ricordare quello che avevo vissuto per poi cercare di attuare nel modo migliore gli insegnamenti di ogni sessione. Tutto questo mi ha comunque aiutato moltissimo a rimettermi "in ascolto", ritrovando nel mio cuore la Presenza affettuosa di quel Dio che mi è Padre, che sempre mi ama e non smette mai di cercarmi.

partecipante
parr. Resurrezione del Signore - (Catania)
Deserto 1 aprile 2017 

Una Parola scritta "per me"


Il Laboratorio di Preghiera e Vita mi ha consentito di sperimentare diverse modalità per mettermi in relazione con Dio aiutandomi a trovare il modo a me più idoneo. Mi ha dato anche la possibilità di leggere la Bibbia con un metodo che sino ad ora non avevo mai sperimentato, mettendomi cioè al posto delle persone a cui Dio si rivolge per mezzo della Scrittura e di riflettere di conseguenza sul fatto che quella Parola è stata scritta proprio "per me". Ho scoperto così che la Bibbia e Il Vangelo, non sono solo racconti storici ma il metodo che Dio usa per rivolgersi a me e parlare giorno dopo giorno al mio cuore...

partecipante
parr. Resurrezione del Signore - (Catania)
Deserto 1 aprile 2017  

E' Gesù che mi parla... 


Questo Laboratorio di Preghiera e Vita mi ha tanto accompagnato nella comprensione delle Sacre Scritture. Ora sento Gesù più vicino anche se non lo vedo fisicamente. Ho imparato a leggere la Bibbia mettendo il mio nome al posto di quello dei personaggi citati dal testo e così quando la medito avverto che il Signore si rivolge direttamente proprio a me e mi ama così come sono, con tutti i miei limiti.

Maria Conti
parr. Resurrezione del Signore - (Catania) 
Deserto 1 aprile 2017

Abbandonarmi in pace...


Frequentando questo "Laboratorio di Preghiera e Vita" ho iniziato a conoscere meglio Gesù, più da vicino. Con la lettura della Bibbia e per mezzo dei "Messaggi" di padre Ignacio Larrañaga, ho imparato ad "ascoltare" in silenzio ciò che Dio vuole trasmettermi per mezzo della Parola, delle preghiere e delle meditazioni. Ho iniziato così ad abbandonarmi totalmente al Padre non perseguendo più i miei voleri, ma i Suoi. Questo mi ha aiutato non poco a "leggere" e comprendere con più chiarezza anche alcuni avvenimenti della mia stessa vita (...) e ho capito che in ogni circostanza la scelta migliore è sempre quella di abbandonarsi alla Sua Volontà. (...) Sento che mi ha illuminata permettendomi di vivere questa esperienza che mi ha aiutato a conoscerLo meglio e ad apprezzare maggiormente tutto ciò che Egli ha creato per noi. (...) Per questo consiglierei questo percorso a chiunque volesse incontrare meglio e più da vicino nostro Signore (...).

Marianna Tomagra
Casa privata (in quartiere Madonna delle Lacrime) - S.Giovanni La Punta (Ct)
Deserto 01 aprile 2017

domenica 19 marzo 2017

Nel mistero della gioia...


domenica, 19 marzo 2017

Oggi festa di S. Giuseppe, mentre a “muntagna” (l’Etna) emette due boati, sono venuta a parlare con Te, Abbà... Vorrei capire perché, di solito, dopo aver parlato tanto e bene con Te, dopo aver capito cosa vuoi dirmi, faccio di tutto per allontanarmi...
Sono venuta a cercarti, sospinta dallo Spirito Santo, nella natura ed ho incontrato, lungo il cammino, tra le edicole del Santo Rosario, quelle dei “Misteri della Gioia”. Dopo quella che raffigura la visita a S. Elisabetta, ecco la nascita di Gesù!...
Mi sono seduta su una panca un po’ "vecchiotta", proprio come il mio "stare con Te” che è altrettanto povero, traballante ed insicuro, ma alzando lo sguardo ho scorto, proprio davanti a me, un inatteso albero di mimose, bellissimo, rigoglioso e in piena fioriruta. Attraverso questo "segno", Signore, sembri dirmi: " Oh donna, anche tu sei come una delle mie piante ricche di fiori e oggi voglio ricordarti - così come una volta ebbe a ripetere anche padre Ignacio Larrañaga - che ciò che l'albero ha di fiorito ha vita da ciò che è sepolto". 
Così, ancora una volta, mi consoli, mi coccoli, mi ricordi e mi fai rivivere la Gioia...
Cominci col farmi notare che non sono più una bambina ma che non per questo cessi di proteggermi così come quest’albero è protetto dall'assalto degli animali per mezzo di una rete metallica che mani amorose hanno posto a protezione. Sono anche io una delle tue creature, proprio come questi fiori di uno splendido colore giallo vivo attraversati sullo sfondo dalle striature bianche di serene nuvole sospinte da una brezza leggera, che sembrano alludere, in qualche modo, alla purezza dello Spirito Santo. E' la tua Presenza che mi sta dando la grazia di dialogare....
Mi distolgono in alcuni momenti altri sordi boati del vulcano, sirene distanti, voci e piccole grida di ragazzi... Mi turbano un po' poiché li percepisco come segni di pericolo, ma ancora una volta quella brezza leggera mi riporta a Te, invitandomi ad allontanare le paure e ricordandomi che, proprio come ci consiglia padre Ignacio, "...a volte non basta accogliere ma è utile attendere con speranza ed in pace".
Anche il Vangelo di oggi, l'incontro con la donna samaritana al pozzo di Giacobbe, la tua Verità per me in questo santo giorno, mi conferma quanto hai voluto dirmi finora parlando al mio cuore.  Considero infatti quanto hai atteso quella donna peccatrice per poi portarla a Te attraverso l’acqua dell’Amore. E questo è per me un grande insegnamento da seguire. Volgo ancora lo sguardo al terreno sotto l’albero e penso che occorre zappare tanto e tanto seminare insieme ai fratelli e alle sorelle prima di poter raccogliere i fiori ed i frutti...
Adesso arrivano alle mie orecchie altri boati ma sono per festeggiare S. Giuseppe (anche se "liturgicamente" oggi non è ancora tempo di "celebrazione"), un esempio, così "paterno" quanto "materno", di autentico Padre tenero in terra, un genitore umile e paziente, un uomo giusto (Matteo1,19) che fa oblazione di sé per amore del proprio figlio Gesù (Efesini 3, 15).
Egli fu infatti il suo "sostegno" per superare la fase precaria dell’adolescenza: e dunque un esempio di paternità vigile ed affettuosa che non pretende di "soffocare" i propri figli, ma che testimonia al contrario, nel processo educativo, un equilibrio delicato, esemplare, lungimirante e coraggioso. Era soprattutto un lavoratore e la sua figura mi ricorda quella di mio nonno Enrico, un povero ebanista termolese, che come il Santo lavorava il legno e lo faceva a servizio della Chiesa, cooperando obbediente alla volontà di Dio, come quando furono ritrovati i resti di S. Timoteo, durante la guerra, e lui scolpì in poco tempo una semplice teca in cui ancora si conserva la sacra reliquia.
Ora osservo il terreno sotto i miei piedi e mi sembra addirittura di appartenere proprio a quel popolo di formiche, ognuna col suo ruolo che, chissà perché, sono solita invece calpestare con terrore se le scorgo nella mia cucina... Penso che, anche io, come loro, faccio parte di un popolo, il popolo della Chiesa. Sembriamo tanti, ma in realtà siamo davvero pochi in un mondo in cui sembra prevalere solo la violenza, quella mia stessa violenza nei confronti di così piccole creature...
Mi rimetto in ascolto del tuo Silenzio… Che pace Abbà, con Te, nella tua natura e nella meditazione!... Ritorno così al mio primo incontro con Te stamattina, a quei "Misteri della Gioia" e li accolgo adesso come un invito a ricordarmi anche, della donna che mi ha generato sulla Terra.
Sei sempre Tu, mio Amore, presente anche nei piccoli gesti "quotidiani". Così oggi Ti incontrerò ancora dopo aver visitato mia mamma che vive da sola, aver pranzato con lei insieme a mio marito. Così di nuovo rinascerai in me, Gesù. Lo credo e in Pace vado…

Adelina Fidelbo
Nicolosi (Ct) - Monastero Benedettino "Dusmet"


Tempo forte (deserto) - 19 marzo 2017

domenica 19 febbraio 2017

Come una bambina tra le braccia del Padre...


domenica, 19 febbraio 2017

Oggi, per motivi di salute non potrò partecipare al "Deserto" con i miei fratelli e le mie sorelle ma in "sintonia" con loro voglio vivere qui il mio "tempo forte".
Dopo l’invocazione allo Spirito Santo, inizio con la lettura pregata del Salmo 16: "Conservami perché in Te confido. E’ Dio la parte della mia eredità e mio “calice”… Sei Tu che sostieni la mia sorte e l’eredità mia… è per me magnifica". Faccio "miei" i versetti letti, richiamando l'attenzione sul loro significato.
Questa Parola mi dice molto e su di essa mi sono soffermata per 4 ore, ripetendola più volte. Ho cominciato così a colloquiare con Dio... 
Dal 2010 ho la consapevolezza che lo Spirito Santo è avvolto dalla “Grazia dell’Umiltà”, un dono che elargisce e che nell’intimità genera piacevolissima dolcezza, quasi amara, come quella di un cioccolatino fondente scartato. Un mio zio, prima di morire a 100 anni, mi disse che “l’umiltà è un tesoro ereditato in famiglia, una nostra caratteristica da custodire...” e per me... da approfondire.
Per questo, Signore, ho bisogno che tu mi conservi in Te e so che continuerai a farlo, perché ti ho incontrato come Trinità e Ti sei a me svelato.
Nella mia vita ho agito secondo il modo in cui di volta in volta Ti sei presentato, riportandomi a Te, unico Dio. 
Il Salmo 16 così continua infatti: "Mi mostrerai la via della vita, la pienezza della gioia, le delizie perenni alla tua destra..." e così ora sento il bisogno di ricordare e testimoniare tutte le volte in cui Ti sei mostrato.
Comincio dalle “...delizie perenni alla tua destra...”. Secondo S.Paolo (Col. 3,1-11) questa espressione si riferisce al Padre che mostra Gesù Cristo seduto alla sua destra.
Sin dall’infanzia ho avuto il dono di percepire i "segni" di Gesù Bambino, come mio amico.
Egli mi ha sempre coccolata concretamente: con caramelle prima e poi con 5, 10, 100 lire, che improvvisamente mi apparivano come dal nulla, su un tavolo o su un letto senza che ci fosse nessuno attorno a me. Oppure quando una volta inviò due angioletti, uno con le ali rosa ed uno con le ali azzurre, mentre bevevo il latte con il mio fratellino (anche lui ancora lo ricorda...).
Altri angeli mi hanno accompagnato durante i primi anni del mio lavoro più impegnativo con i disabili. Le stesse persone, vestite allo stesso modo, mi precedevano e apparivano improvvisamente anche se mi spostavo in luoghi diversi, osservandomi in silenzio. Probabilmente volevano rassicurarmi con la loro presenza, ma mi spaventavo, credevo di essere spiata. Mi sentivo pazza e non capita. Non ricordavo che era anche il periodo in cui per anni dicevo a Gesù: “...credo, ma come S. Tommaso”. Fu un periodo di timori, insicurezze e tensioni...
Oggi lo considero invece come un periodo di “pienezza di Amore”, perché quelle esperienze mi aiutarono a capire quale fosse la via da seguire nel mio difficile lavoro con l’ambiente intorno ai disabili.
Dopo il mio matrimonio, ricordo altri "segni" come "nuvole dello Spirito Santo": mi hanno accompagnata, guidata e spesso rassicurata nei momenti più bui della mia vita. 
Ricordo anche che altre volte, invece dei soldi, mi apparivano "caddarizzi" e proprio mentre dicevo “Signore, cosa vuoi da me?”. La sua risposta sembrava essere: "Voglio giocare con te ai caddarizzi". Quest’ultimo è un termine che si usa ad Assoro per indicare le pigne dei cipressi che i bambini usavano per giocare, come fossero palline. Ero la sua bambina... ancora inconsapevolmente.
Quel vocabolo assorino, mi ricorda il paese dal cielo di un celeste intenso e limpido che oggi è la mia dimora amata e pacificante per la mia anima. E questo ricordo, a sua volta, evoca in me la preghiera di S.Elisabetta della Trinità: "O mio Dio, Trinità che adoro, pacifica la mia anima, fanne il tuo cielo, la tua dimora amata...". Queste parole sembrano rappresentare la mia vita e quel mio toccare concretamente l’"oltre" soprannaturale.
Proseguendo la lettura del Salmo trovo al v.7 questa magnifica espressione: "Benedico Dio, perché nella notte mi istruisce". Ricordo che a 5/6 anni, proprio di notte, vidi una volta nella mia stanza una figura candida e splendente di luce entrare dalla finestra chiusa, togliersi il suo manto marrone-scuro e lasciarlo su un appendiabiti. Mentre si avvicinava, io spaventata, mi girai verso il muro. Oggi so che era il manto della grazia dell’umiltà donatami dallo Spirito Santo.
Ora che sto approfondendo la Sua conoscenza, so che non sempre ho rispettato quel dono. Questo l’ho capito anche quando, ancora di notte, nel 2010 sognai la trasfigurazione di Gesù e Maria che, unite le loro mani in un cuore, mi invitavano a porre al centro della mia attenzione quel cuore, sede dell’Amore del mio "Abbà". Era lo stesso cuore che, nell’immagine di Monsignor Francesco Maria di Francia raffigurante il Cristo, ha commosso il mio cuore permettendomi di tornare a Te, Padre...
In quell'occasione ho sentito che mi avevi "scelta" come "figlia", nata dalle Tue viscere e finalmente, con questa consapevolezza, ho risposto con un chiaro "sì" alla tue chiamata come guida dei TOV.
Qui sta la gioia tanto desiderata nei miei anni lavorativi pieni di tensioni. La gioia di sentirti entrare dentro me Signore, col tuo Amore... Oggi come allora.... La piena gioia di una fede che nella mia infanzia sentiva il bisogno di continui "segni" che tu donavi a una bimba con paterna e infinita pazienza... Ma anche adesso ti prego... se vuoi che la mia fede diventi adulta, continua ad accompagnarmi così che mi disseti al tuo “calice”. Sappi comunque, Padre amato, che mi piace sempre "giocare con Te"... ed “essere la tua bambina” è magnifico!...

Adelina Fidelbo
S.Giovanni La Punta (Ct)
Tempo forte (deserto) - 19 febbraio 2017