Come una bambina tra le braccia del Padre...
domenica, 19 febbraio 2017
Oggi, per motivi di salute non potrò partecipare al "Deserto" con i miei fratelli e le mie sorelle ma in "sintonia" con loro voglio vivere qui il mio "tempo forte".
Dopo l’invocazione allo Spirito Santo, inizio con la lettura pregata del Salmo 16: "Conservami perché in Te confido. E’ Dio la parte della mia eredità e mio “calice”… Sei Tu che sostieni la mia sorte e l’eredità mia… è per me magnifica". Faccio "miei" i versetti letti, richiamando l'attenzione sul loro significato.
Questa Parola mi dice molto e su di essa mi sono soffermata per 4 ore, ripetendola più volte. Ho cominciato così a colloquiare con Dio...
Dal 2010 ho la consapevolezza che lo Spirito Santo è avvolto dalla “Grazia dell’Umiltà”, un dono che elargisce e che nell’intimità genera piacevolissima dolcezza, quasi amara, come quella di un cioccolatino fondente scartato. Un mio zio, prima di morire a 100 anni, mi disse che “l’umiltà è un tesoro ereditato in famiglia, una nostra caratteristica da custodire...” e per me... da approfondire.
Per questo, Signore, ho bisogno che tu mi conservi in Te e so che continuerai a farlo, perché ti ho incontrato come Trinità e Ti sei a me svelato.
Nella mia vita ho agito secondo il modo in cui di volta in volta Ti sei presentato, riportandomi a Te, unico Dio.
Il Salmo 16 così continua infatti: "Mi mostrerai la via della vita, la pienezza della gioia, le delizie perenni alla tua destra..." e così ora sento il bisogno di ricordare e testimoniare tutte le volte in cui Ti sei mostrato.
Comincio dalle “...delizie perenni alla tua destra...”. Secondo S.Paolo (Col. 3,1-11) questa espressione si riferisce al Padre che mostra Gesù Cristo seduto alla sua destra.
Sin dall’infanzia ho avuto il dono di percepire i "segni" di Gesù Bambino, come mio amico.
Egli mi ha sempre coccolata concretamente: con caramelle prima e poi con 5, 10, 100 lire, che improvvisamente mi apparivano come dal nulla, su un tavolo o su un letto senza che ci fosse nessuno attorno a me. Oppure quando una volta inviò due angioletti, uno con le ali rosa ed uno con le ali azzurre, mentre bevevo il latte con il mio fratellino (anche lui ancora lo ricorda...).
Altri angeli mi hanno accompagnato durante i primi anni del mio lavoro più impegnativo con i disabili. Le stesse persone, vestite allo stesso modo, mi precedevano e apparivano improvvisamente anche se mi spostavo in luoghi diversi, osservandomi in silenzio. Probabilmente volevano rassicurarmi con la loro presenza, ma mi spaventavo, credevo di essere spiata. Mi sentivo pazza e non capita. Non ricordavo che era anche il periodo in cui per anni dicevo a Gesù: “...credo, ma come S. Tommaso”. Fu un periodo di timori, insicurezze e tensioni...
Oggi lo considero invece come un periodo di “pienezza di Amore”, perché quelle esperienze mi aiutarono a capire quale fosse la via da seguire nel mio difficile lavoro con l’ambiente intorno ai disabili.
Dopo il mio matrimonio, ricordo altri "segni" come "nuvole dello Spirito Santo": mi hanno accompagnata, guidata e spesso rassicurata nei momenti più bui della mia vita.
Ricordo anche che altre volte, invece dei soldi, mi apparivano "caddarizzi" e proprio mentre dicevo “Signore, cosa vuoi da me?”. La sua risposta sembrava essere: "Voglio giocare con te ai caddarizzi". Quest’ultimo è un termine che si usa ad Assoro per indicare le pigne dei cipressi che i bambini usavano per giocare, come fossero palline. Ero la sua bambina... ancora inconsapevolmente.
Quel vocabolo assorino, mi ricorda il paese dal cielo di un celeste intenso e limpido che oggi è la mia dimora amata e pacificante per la mia anima. E questo ricordo, a sua volta, evoca in me la preghiera di S.Elisabetta della Trinità: "O mio Dio, Trinità che adoro, pacifica la mia anima, fanne il tuo cielo, la tua dimora amata...". Queste parole sembrano rappresentare la mia vita e quel mio toccare concretamente l’"oltre" soprannaturale.
Proseguendo la lettura del Salmo trovo al v.7 questa magnifica espressione: "Benedico Dio, perché nella notte mi istruisce". Ricordo che a 5/6 anni, proprio di notte, vidi una volta nella mia stanza una figura candida e splendente di luce entrare dalla finestra chiusa, togliersi il suo manto marrone-scuro e lasciarlo su un appendiabiti. Mentre si avvicinava, io spaventata, mi girai verso il muro. Oggi so che era il manto della grazia dell’umiltà donatami dallo Spirito Santo.
Ora che sto approfondendo la Sua conoscenza, so che non sempre ho rispettato quel dono. Questo l’ho capito anche quando, ancora di notte, nel 2010 sognai la trasfigurazione di Gesù e Maria che, unite le loro mani in un cuore, mi invitavano a porre al centro della mia attenzione quel cuore, sede dell’Amore del mio "Abbà". Era lo stesso cuore che, nell’immagine di Monsignor Francesco Maria di Francia raffigurante il Cristo, ha commosso il mio cuore permettendomi di tornare a Te, Padre...
In quell'occasione ho sentito che mi avevi "scelta" come "figlia", nata dalle Tue viscere e finalmente, con questa consapevolezza, ho risposto con un chiaro "sì" alla tue chiamata come guida dei TOV.
Qui sta la gioia tanto desiderata nei miei anni lavorativi pieni di tensioni. La gioia di sentirti entrare dentro me Signore, col tuo Amore... Oggi come allora.... La piena gioia di una fede che nella mia infanzia sentiva il bisogno di continui "segni" che tu donavi a una bimba con paterna e infinita pazienza... Ma anche adesso ti prego... se vuoi che la mia fede diventi adulta, continua ad accompagnarmi così che mi disseti al tuo “calice”. Sappi comunque, Padre amato, che mi piace sempre "giocare con Te"... ed “essere la tua bambina” è magnifico!...
Adelina Fidelbo
S.Giovanni La Punta (Ct)
Tempo forte (deserto) - 19 febbraio 2017